Assicurazioni del credito segnalano un aumento dei mancati pagamenti, mentre il sistema bancario si concentra su grandi operazioni finanziarie.
Nell’ambito della grande attenzione da parte dell’opinione pubblica alle questioni internazionali che pur hanno un impatto significativo sulla nostra vita quotidiana, mi preme accendere una riflessione anche su alcuni aspetti di natura economico-finanziaria che, ugualmente e con più immediatezza, incidono sul nostro sistema socio-economico.
Tante aziende stanno ricevendo in queste settimane comunicazioni da parte delle loro #assicurazionidel credito circa i crescenti segnali di instabilità economica-finanziaria che stanno facendo registrare negli ultimi mesi un considerevole aumento delle segnalazioni di mancato pagamento. Le compagnie di assicurazioni, pertanto, informano i loro clienti che, a breve, le aziende potranno ricevere dei provvedimenti di riduzione di #fido sui loro debitori.
In altre parole le assicurazioni stimano in aumento i mancati pagamenti e cercano, come si suol dire, di tirare un po’ i remi in barca. Conoscendo la professionalità con la quale tali società del credito operano sui #mercatiinternazionali è plausibile pensare che, da qui a sei mesi, la qualità del #credito di tante aziende peggiorerà sensibilmente con conseguente rallentamento dell’economia reale.
Nei giorni scorsi, con una interessante intervista su Il Sole 24 ORE, l’A.D. di #BPM#GiuseppeCastagna, commentando l’offerta pubblica di scambio lanciata sull’istituto bancario da parte di #UniCredit, mette in guardia rispetto agli impatti che ne deriverebbero da una stretta del credito, evidenziando che una fusione tra le due banche potrebbe causare una riduzione significativa degli affidamenti, in particolare alle piccole e medie imprese.
Un po’, aggiungo, come è accaduto qualche anno fa quando #IntesaSanPaolo ha preso il controllo di #BancaCarime. Il rischio per le nostre imprese, derivante da questo #Risiko bancario, sarà certamente quello di cadere in un sistema di oligopolio bancario con una inevitabile crescita dei costi finanziari e una minore attenzione da parte di questi grandi Istituti a fare la cosiddetta “banca commerciale”, quanto piuttosto a concentrarsi su grandi operazioni finanziarie che portano certamente altissima redditività alle banche, ma nulla hanno a che vedere con le esigenze quotidiane delle nostre #PMI.
Il tema è molto sentito anche dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti Pagina Fan che, in maniera illuminata, direi, ieri, ad una iniziativa con gli imprenditori di #Ancona, ha dichiarato che le grandi banche fanno profitti, ma dimenticano di fare credito alle PMI e per questa ragione è necessario tutelare la #biodiversitàbancaria.
Se a tutto ciò aggiungiamo che stiamo entrando in un’ ulteriore stagione di #dazi e salvaguardie da cui nessuno sa come ne usciremo, direi che più di una preoccupazione incombe sul tessuto delle imprese italiane.
Abbiamo più che mai il dovere di restare concentrati sul nostro #business a tutela delle nostre aziende, dei nostri lavoratori e dei nostri stakeholders, come amo ripetere spesso, al di qua dei nostri cancelli, perché al di là degli stessi, dipendiamo dalla politica, dal sistema bancario e da quello della burocrazia, a cui bisogna chiedere attenzione, maturità e responsabilità.