Dal rione Piedimonte alla XI Divisione Garibaldi, la storia di un eroe della Resistenza italiana che sacrificò la vita per la giustizia e la democrazia.
Antonio Tramontano, detto Totò è una figura di grande rilevanza nella storia della Resistenza italiana, il cui sacrificio incarna i valori di libertà, giustizia e lotta contro l’oppressione. Nato il 3 maggio 1922 a Nocera Inferiore, nel rione Piedimonte, da Tramontato Antonio (1878) e Bruno Immacolata, crebbe con l’etica del lavoro e il senso di appartenenza alla comunità. Di professione muratore, come molti giovani del Sud Italia del tempo, emigrò verso il Nord alla ricerca di opportunità lavorative.
L’impegno nella Resistenza – Durante la Seconda Guerra Mondiale, Antonio Tramontano si trovò nel Piemonte, un’area strategica per la Resistenza. La XI Divisione Garibaldi, 15ª Brigata “Saluzzo”, cui si unì, era attiva nel cuneese, una delle regioni più importanti per il movimento partigiano italiano. Qui Tramontano si distinse per il suo coraggio e la sua determinazione. La Resistenza non era solo un movimento militare, ma anche un atto di ribellione morale contro le ingiustizie del regime fascista e l’occupazione nazista.
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La cattura e il martirio – Nel settembre 1944, durante un’operazione a Castelletto di Busca, Tramontano e alcuni suoi compagni furono catturati dalle forze fasciste. Condotti a Cuneo, furono sottoposti a duri interrogatori e torture. Tramontano si distinse ancora una volta per la sua fermezza, rifiutandosi di fornire informazioni utili al nemico. La tragica fine arrivò il 26 novembre 1944. In rappresaglia per l’uccisione del maresciallo Bernabè, Tramontano fu portato al piazzale della stazione ferroviaria di Cuneo e fucilato insieme ad altri quattro partigiani: Maria Luisa Alessi, Pietro Fantone, Rocco Repice ed Ettore Garelli. La loro esecuzione rappresentò un atto di estrema crudeltà e una prova della brutalità del regime fascista.
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La memoria di Antonio Tramontano – Il sacrificio di Antonio Tramontano non fu dimenticato. La città di Cuneo ha onorato la memoria dei cinque martiri con una lapide commemorativa nel luogo dell’esecuzione. La lapide, che reca i nomi dei partigiani, rappresenta un monito per le future generazioni affinché non dimentichino il prezzo della libertà.
Anche Nocera Inferiore ha reso omaggio al suo concittadino. Il 25 aprile 2008, durante le celebrazioni per la Festa della Liberazione, una targa commemorativa fu inaugurata presso il Palazzo di Città per ricordare Antonio Tramontano, insieme ad altri partigiani locali come Lorenzo Fava e Salvatore Iannone. Questa iniziativa, promossa da associazioni culturali e istituzioni cittadine, sottolinea il legame indissolubile tra la comunità nocerina e i valori della Resistenza.
L’eredità della Resistenza – La figura di Antonio Tramontano incarna il sacrificio di molti giovani italiani che hanno dato la vita per un ideale di libertà e giustizia. Il suo esempio continua a ispirare riflessioni sulla responsabilità civile e sull’importanza di opporsi a ogni forma di oppressione.
La memoria di Tramontano non è solo un tributo a un eroe della Resistenza, ma un invito a preservare e valorizzare i principi democratici conquistati grazie al sacrificio di uomini e donne come lui.