Il prossimo 4 novembre si celebrerà il Giorno dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate, una ricorrenza fondamentale per riaffermare i valori di coesione e solidarietà nazionale e per rinnovare il ricordo del sacrificio nella difesa della patria e dei valori democratici di tanti italiani.
In un momento storico segnato da conflitti internazionali devastanti, da un clima politico interno sempre più divisivo e autoritario, è quanto mai importante recuperare le storie di chi ha creduto veramente e fino alla fine nella libertà e nell’unità della nostra Patria, come Antonio Cianciullo.
CambiaMenti, con il progetto “Gocce di Memoria,” vuole illuminare le vite di concittadini nocerini che hanno incarnato questi valori, troppo spesso dimenticati o lasciati sullo sfondo della memoria collettiva. Oggi, per questo nostro secondo approfondimento, vogliamo raccontare la storia di Antonio Cianciullo, un giovane ufficiale nocerino che ha scelto il sacrificio e la resistenza a Cefalonia, dando un esempio di eroismo e straordinaria lealtà alla patria.
Chi era Antonio Cianciullo?
Antonio Cianciullo nasce a Napoli il 5 giugno 1913, primo di dieci figli, dopo il diploma di liceo classico, decide di proseguire gli studi in Economia e Commercio presso l’Università di Napoli. Con il desiderio di costruire qualcosa di significativo, si trasferisce a Massaua, in Africa Orientale, dove fonda una piccola agenzia di spedizioni. È una scelta che rivela il suo carattere intraprendente e determinato, ma anche il suo spirito di avventura e libertà. Tuttavia, nel 1940, con l’entrata dell’Italia nella Seconda Guerra Mondiale, viene richiamato alle armi. Inizia così una nuova fase della sua vita, che lo porterà a servire il Paese con dedizione, fino all’ultimo respiro.
L’eroismo di Antonio Cianciullo nella battaglia finale
La resistenza a Cefalonia fu violenta e brutale, con i tedeschi determinati a schiacciare ogni tentativo di opposizione. Antonio Cianciullo, a capo della sua compagnia, si distingue in prima linea per il coraggio e il sacrificio. Si espone al pericolo senza esitazione, manovrando personalmente le mitragliatrici, incoraggiando i suoi uomini e fronteggiando i nazisti anche quando le speranze di vittoria diventano esigue. Quando le munizioni e le risorse cominciano a scarseggiare, rifiuta comunque di ritirarsi, preferendo sacrificarsi pur di coprire la ritirata dei suoi compagni. Questo gesto eroico gli vale la Medaglia d’Oro al Valor Militare, conferita con una motivazione che sottolinea il suo estremo coraggio e la dedizione alla patria:
“Comandante di compagnia mitraglieri di Corpo d’Armata fu tra i primi decisi assertori della lotta contro i tedeschi. Combatté strenuamente in prima linea con audace ardimento e supremo sprezzo del pericolo tanto da suscitare l’ammirazione dei reparti che vicino a lui combatterono. Ripetutamente, di iniziativa, accorreva con le sue armi in appoggio ai reparti impegnati e stremati dalla violenza dei bombardamenti aerei. Accerchiato il battaglione con il quale operava, sebbene invitato ad arrendersi, preferiva la difesa ad oltranza e mentre passava da un’arma all’altra, incoraggiava i suoi mitraglieri, impressionati dalle enormi perdite; manovrando egli stesso le armi rimaste prive di serventi, immolava la sua giovane vita con la visione di quanto ebbe più caro: la Patria.”
Antonio Cianciullo e tanti altri suoi commilitoni persero la vita in quella strenua resistenza. Ma il loro sacrificio non fu vano: rappresenta ancora oggi l’essenza della fedeltà ai valori di libertà e solidarietà, che non dovrebbero mai essere dimenticati.
Un’eredità poco conosciuta e l’importanza di una lapide commemorativa
Nonostante una delle piazze principali di Nocera Inferiore porti il nome di Antonio Cianciullo, pochi, soprattutto tra i giovani che frequentano le scuole che insistono in quella piazza, conoscono davvero la sua storia e il significato della sua scelta di resistere fino alla morte. Anche un altro nocerino, Luciano Gambardella, cadde nella stessa battaglia a Cefalonia, ricordato anch’egli da una strada intitolata in suo onore.
Sarebbe importante, come comunità, rendere omaggio alla memoria di questi due eroi, magari apponendo una lapide commemorativa che celebri il loro sacrificio, come segno tangibile della loro eredità e per fare in modo che le generazioni future possano comprenderne il valore.
A loro insieme a quanti, associazioni e cittadini appassionati di storia locale, ci hanno manifestato la volontà a contribuire al progetto “Gocce di Memorie”, dedicheremo maggiori energie e maggiore attenzione.
Gocce di Memoria: ricordare il passato per costruire il futuro
Questo e gli altri approfondimenti che verranno, sono parte del progetto “Gocce di Memoria”, nato all’interno della nostra associazione CambiaMenti ma aperto al contributo di tutti (scuole, associazioni, cittadini, studenti, etc) per riscoprire e valorizzare la memoria delle due Nocera, illuminando le vite di concittadini che hanno fatto la storia. Antonio Cianciullo e Luciano Gambardella rappresentano i valori di cui abbiamo oggi più bisogno: il coraggio, la lealtà e la capacità di sacrificarsi per il bene comune.
Raccontare le loro storie e farle conoscere ai giovani è il nostro modo di riaffermare che l’unità nazionale e la libertà non sono solo parole, ma ideali concreti e vissuti che dobbiamo preservare e tramandare. In un contesto in cui vediamo spesso valori come la solidarietà e la coesione messi in secondo piano, ricordare queste figure può ispirare le nuove generazioni e noi stessi a sentirsi parte di una comunità più ampia e a prendersi cura dei valori fondanti della nostra società.