Un video surreale generato con l’intelligenza artificiale mostra la Striscia di Gaza trasformata in un resort di lusso sotto il controllo americano. Tra statue dorate, grattacieli e soldi che piovono dal cielo, Donald Trump cancella con un click la realtà di guerra e sofferenza, rivelando un pericoloso uso della tecnologia per riscrivere la storia a scopi propagandistici.
Donald Trump torna a far parlare di sé con un video propagandistico che ha dell’incredibile. Pubblicato sui suoi social, il filmato – interamente realizzato con l’intelligenza artificiale – mostra un futuro surreale per la Striscia di Gaza: una lussuosa metropoli trasformata in un paradiso per miliardari, ovviamente sotto il controllo americano. Non una semplice provocazione, ma un vero e proprio spot elettorale che riflette il delirio egocentrico dell’ex presidente.
Nel video, Gaza appare prima come la conosciamo oggi: macerie, distruzione, palazzi sventrati dai bombardamenti. Ma poi, con un cambio di scena degno di una produzione hollywoodiana, ecco la “Trump Gaza” del futuro: grattacieli scintillanti, discoteche, spiagge dorate e persino un’enorme statua d’oro dell’ex presidente che svetta al centro della città. I bambini, felici, stringono palloncini con il volto di Trump, mentre dai cieli piovono banconote.
Non poteva mancare Elon Musk, ritratto mentre si gode hummus sulla spiaggia o passeggia tra le palme lanciando soldi in aria. Trump, nel frattempo, sorseggia un cocktail a bordo piscina insieme a Benjamin Netanyahu, il primo ministro israeliano. A completare il quadro, ballerine con barba e bandana verde – evidente riferimento ad Hamas – si esibiscono in una danza provocatoria.
Un progetto impossibile (e inquietante)
Dietro questa propaganda sfacciata c’è una proposta che Trump non ha mai nascosto: deportare i due milioni di palestinesi che abitano la Striscia e trasformarla in una meta turistica di lusso, una sorta di “Riviera del Medio Oriente”. Una visione che non solo ignora ogni principio di diritto internazionale, ma che è stata bocciata senza mezzi termini dai governi dell’area, dall’Egitto alla Giordania.
Eppure, per Trump e la sua cerchia, Gaza non è altro che una tabula rasa su cui costruire il suo sogno di opulenza e dominio. Il video non menziona i palestinesi, semplicemente non esistono in questa distopia dorata.
L’IA e la nuova frontiera della propaganda
Oltre al contenuto agghiacciante, questo episodio segna un nuovo livello nella propaganda politica: l’uso sfrenato dell’intelligenza artificiale per modellare scenari ideologici distorti. Trump non è nuovo a questa strategia, e il suo entourage ha già diffuso contenuti simili, come il video “ASMR: Illegal Alien Deportation Flight”, in cui il suono delle catene e delle manette viene utilizzato per enfatizzare l’espulsione degli immigrati.
L’episodio di “Trump Gaza” dimostra come l’IA possa essere sfruttata per creare narrazioni politiche parallele, scollegate dalla realtà, ma estremamente efficaci per fidelizzare il proprio elettorato.
Una farsa grottesca, ma pericolosa
Se da un lato il video è talmente assurdo da sembrare una parodia, dall’altro è il sintomo di un pericoloso revisionismo, in cui la sofferenza di milioni di persone viene cancellata con un click. È stupefacente, provocatorio e vergognoso: mentre su quel territorio è in corso una guerra devastante, Trump si diverte a fantasticare su un futuro neocoloniale che calpesta diritti, trattati e negoziati internazionali.
L’uso infantile dell’IA potrebbe essere perdonabile a un adolescente che gioca con nuove tecnologie, non certo a un ex presidente degli Stati Uniti, che con questa operazione dimostra ancora una volta il suo disprezzo per la realtà. La distopia targata Trump, con i suoi yacht, i suoi dollari e le sue statue dorate, non è altro che il riflesso di una politica che continua a calpestare la verità in nome della propaganda. E se il futuro della politica è scritto dall’intelligenza artificiale, questo episodio ci mostra quanto possa essere inquietante.