Da Lucio Corsi e Topo Gigio a Giorgia e Annalisa, passando per Fedez e Bresh: emozioni, gossip e grandi performance. Ecco chi ha conquistato il palco e chi ha deluso.
Che serata! Questa edizione del Festival è stata una delle più esplosive, e questa puntata non ha deluso. Dopo due giornate un po’ fiacche, le cover e i duetti hanno riacceso la scintilla. Musica, emozioni e un pizzico di follia: il mix perfetto. Lucio Corsi e Topo Gigio hanno regalato un momento indimenticabile, mentre Bresh e Cristiano De André hanno portato in scena una “Crêuza de mä” piena di cuore e difficoltà tecniche superate con stile. Brunori Sas ha reso omaggio a Paolo Benvegnù con un tocco commovente, e Riccardo Sinigallia è tornato sul palco di Sanremo, regalandoci brividi. Poi c’è Fedez, che ha aggiunto le sue rime a “Bella stronza” di Marco Masini, scatenando gossip e sorrisi. Insomma, la serata delle cover è stata un tripudio di libertà: niente temi fissi, solo musica e divertimento. E per fortuna, quest’anno abbiamo evitato le autocover e i tributi a sé stessi.
Vittoria assoluta? Giorgia e Annalisa con “Skyfall”.
La classifica è stata determinata dal voto combinato del Televoto (34%), della Giuria della Sala Stampa, TV e Web (33%) e della Giuria delle Radio (33%)
- Giorgia e Annalisa – “Skyfall”
- Lucio Corsi e Topo Gigio – “Nel blu dipinto di blu”
- Fedez e Marco Masini – “Bella stronza”
- Olly con Goran Bregović e la Wedding & Funeral Band – “Il pescatore”
- Brunori Sas con Riccardo Sinigallia e Dimartino – “L’anno che verrà”
- Irama e Arisa – “Say Something”
- Rocco Hunt e Clementino – “Yes I know my way”
- Elodie e Achille Lauro – “A mano a mano” / “Folle città”
- Clara e Il Volo – “The Sound of Silence”
- The Kolors e Sal Da Vinci – “Rossetto e caffè”

Ecco le nostre pagelle, ordinate dal voto più alto al più basso.
Lucio Corsi con Topo Gigio: “Nel blu dipinto di blu” – 9,5
Game, set, match. Un’idea geniale, una canzone immortale e una messa in scena rispettosa, con un tocco di originalità. Topo Gigio e l’armonica blues: pura magia.
Giorgia con Annalisa: “Skyfall” – 8,5
Tecnica, sintonia, magia. Due voci che si fondono senza sovrastarsi, arrivando a un finale da brividi. L’abbraccio finale tra le due artiste è stato un momento di pura emozione.
Bresh con Cristiano De André: “Crêuza de mä” – 8,0
Un duetto che parla di Genova e di radici. Una scelta coraggiosa, un brano in genovese che i due hanno reso vivo e vibrante, nonostante gli intoppi tecnici. Un ponte tra passato e futuro, emozionante e autentico.
Shablo ft. Guè, Joshua, Tormento con Neffa: “Amor de mi vida” e “Aspettando il sole” – 7,5
Old school tutta d’un pezzo, in linea con il progetto. Neffa arriva alla fine e si prende la scena, come un re che torna al trono.
Brunori Sas con Riccardo Sinigallia e Dimartino: “L’anno che verrà” – 7,5
Che emozione rivedere Sinigallia sul palco! E che bello dedicare questa canzone a Paolo Benvegnù, che avrebbe compiuto 60 anni il 14 febbraio. Un momento toccante, pieno di cuore e rispetto.
Elodie e Achille Lauro: “A mano a mano” e “Folle città” – 7,5
Due facce di Lauro: l’intimità di Cocciante e il glamour di Bertè. Due mondi che si incontrano e divertono il pubblico. Achille, pazzo e provocatore, è sempre il benvenuto.
Joan Thiele con Frah Quintale: “Che cosa c’è” – 7,5
Thiele elegante e in controllo, Quintale un po’ in ombra. Una performance dignitosa, ma senza quel qualcosa in più che ti fa esplodere il cuore.
Coma_Cose con Johnson Righeira: “L’estate sta finendo” – 7,5
Parte piano, con un “Sanremo sta finendo” che fa sorridere, e finisce con il pubblico in piedi a cantare il tormentone. Johnson, con gli occhiali alla X-Men, è semplicemente epico.
Serena Brancale con Alessandra Amoroso: “If I ain’t got you” – 7,5
Cantare Alicia Keys è una sfida. Le due reggono l’impatto, ma manca quel fuoco in più per emozionare davvero.
Fedez con Marco Masini: “Bella stronza” – 7,0
Fedez si lancia in rime aggiuntive sulla hit di Masini, che tiene saldo il ritornello. I doppi sensi piovono, il gossip si scatena, ma la performance funziona. Melodia e rap si fondono con equilibrio, anche se non è esattamente un capolavoro.
Willie Peyote con Tiromancino, Ditonellapiaga: “Un tempo piccolo” – 7,0
Willie si fa da parte, lasciando spazio ai colleghi. Una versione pulita, ma che suona soprattutto Tiromancino. Niente di trascendentale, ma dignitoso.
Sarah Toscano con Ofenbach: “Overdrive” – 7,0
Sarah spigliata, divertente e piena di energia. Un momento pop-elettronico che accende la serata e porta un’ondata di colore.
Irama con Arisa: “Say something” – 7,0
La voce perfetta di Arisa e quella profonda di Irama si fondono alla perfezione. Un arrangiamento minimale che lascia spazio alle emozioni.
Simone Cristicchi con Amara: “La cura” – 6,5
Battiato è un mito, e Cristicchi e Amara lo sanno bene. Lo interpretano con rispetto, anche se nel finale si lasciano un po’ andare, esagerando. La canzone è comunque un capolavoro.
Olly con Goran Bregović e la Wedding & Funeral Band: “Il pescatore” – 6,5
Un po’ concertone del 1° maggio, un po’ festa di paese. La performance perde un po’ di mordente, ma l’energia c’è, anche se un po’ caotica.
Rocco Hunt con Clementino: “Yes I know my way” – 6,5
Un tributo campano a Pino Daniele, con groove da vendere e una bella sintonia. Niente di rivoluzionario, ma piacevole.
The Kolors con Sal Da Vinci: “Rossetto e caffè” – 6,5
Apoteosi del “paraculismo”? Forse. Ma in una serata così, l’approccio spensierato e senza pretese funziona.
Gaia con Toquihno: “La voglia e la pazzia” – 6,5
Gaia e un’icona brasiliana portano in scena un sound ricco di colori, ma che non riesce a conquistare del tutto.
Francesco Gabbani con Tricarico: “Io sono Francesco” – 6,5
Da canzone pop a messa in scena teatrale. Gabbani canta, Tricarico recita, l’orchestra fa da colonna sonora e i bambini entrano in scena. Un’idea geniale per una canzone che resta nel cuore.
Francesca Michielin e Rkomi: “La nuova stella di Broadway” – 6,5
Una sufficienza meritata. Un pezzo di Cremonini interpretato con equilibrio e sintonia. Niente di eclatante, ma piacevole.
Massimo Ranieri con Neri Per Caso: “Quando” – 5,5
Lenta, troppo lenta. Una versione che stenta a decollare, finendo per annoiare. Peccato, perché la canzone merita di più.
Marcella Bella con Twin Violins: “L’emozione non ha voce” – 5,0
Non proprio un duetto, non proprio una cover. Una canzone scritta per Celentano, interpretata con pulizia, ma un po’ fuori luogo per la serata.
Noemi e Tony Effe: “Tutto il resto è noia” – 5,0
Tony Effe sembra più in una recita scolastica che su un palco. Noemi, con la sua voce graffiata, cerca di salvare il salvabile, ma non basta.
Clara con Il Volo: “The sound of silence” – 5,0
Sguardi intensi e voci potenti, ma il risultato sembra più un concerto di Natale che una performance da Festival.
Modà con Francesco Renga: “Angelo” – 5,0
Una bella canzone, ma urlata eccessivamente. A tratti deraglia, perdendo la sua essenza.
Rose Villain con Chiello: “Fiori di rosa, fiori di pesco” – 5,0
Rose tiene il palco, ma Chiello resta indietro, rendendo la performance un po’ dozzinale. Peccato, perché la canzone di Battisti meritava di più.